mercoledì 5 marzo 2014

#VenezuelaMuoreTuTaci




Il 12 febbraio si festeggia ogni anno, in Venezuela, la giornata della Gioventù, in ricordo degli studenti che 200 anni fa aiutarono il movimento indipendentista. Quest'anno purtroppo s’inaugura dalla stessa data una vera e propria rivolta che vede protagonisti migliaia di giovani studenti scesi in piazza per manifestare contro l’alto tasso di criminalità e la grave crisi economica in cui versa il paese Latinoamericano.
              
Manifestanti armati soltanto di striscioni e altoparlanti s’imbattono nelle autorità governative che rispondono con armi da fuoco e duri mezzi di repressione. S’innesca giorno dopo giorno un ciclo di violenza che dà come risultato ad oggi 18 morti dichiarati, centinaia di feriti e numerosi arresti in tutto paese.

I militanti di “Voluntad Popular”, partito socialdemocratico de la MUD (Mesa de la Unidad Democratica) sono stati criminalizzati: Leopoldo Lopez, leader del partito, che è stato accusato (in diretta TV dalle Istituzioni) di istigazione alla violenza, di terrorismo e cospirazione. La settimana successiva durante una manifestazione pacifica, dopo un breve discorso in cui chiamava alla pace, si è consegnato alla Guardia Nazionale. È stato condannato a 10 anni di prigione e ed rinchiuso in un carcere militare.
      
I mezzi venezuelani sono censurati e boicottati dal governo e soltanto via i social network TWITTER e FACEBOOK (#S.O.S.Venezuela, Indignados de Venezuela) sono gli unici veicoli informativi attraverso i quali costantemente vengono diffusi immagini, video e racconti che descrivono ciò che sta accadendo ovvero raccapriccianti scene di violenza che vedono coinvolti studenti arrestati e seviziati, oppositori, ma anche la Guardia Nacional, la Guardia del Pueblo, insieme a corpi speciali, “collettivi” armati, tra cui, i "tupamaros" al soldo del governo.

Il presidente Nicolás Maduro e Diosdado Cabello “presidente della Asamblea Nacional” hanno annunciato che faranno "piazza pulita" di oppositori, tutti accusati di essere finanziati dagli USA. Ma il sangue che scorre nelle strade del Venezuela ha origine nel diffuso malcontento scaturito da una condizione economica ormai insostenibile dalla stragrande maggioranza dei venezuelani, incluso quelli che fino a poco tempo fa si dichiaravano sostenitori del governo Chávez.

I principali motivi delle proteste si fondano sull’insicurezza che ha raggiunto cifre paragonabili solo a quelle di paesi in guerra permanente, alla fine del 2013 si sono registrati 25.000 omicidi, senza tener conto delle rapine, dei sequestri, violazioni, furti, ecc... poi c’è l’inflazione del 56,2%, riconosciuta dallo stesso Nicolas Maduro, e frutto delle letali politiche economiche varate nel corso degli anni. Il “Bolìvar Fuerte” è la moneta più svalutata al mondo, la mancanza di cibo è una deplorevole realtà che i venezuelani giorno dopo giorno devono affrontare... il tutto in uno stato ricco della rendita del petrolio che ha visto un notevole incremento nei guadagni (dello stato) raggiungendo un prezzo intorno ai $ 100/ barile nei ultimi anni.

In questo momento siamo la voce di un popolo oppresso che attraversa un capitolo oscuro e incerto nella propria storia, che desidera fortemente risorgere e trovare nuove vie per la crescita e lo sviluppo, siamo i Venezuelani del Mezzogiorno / Venezolanos de Mediodía, un gruppo indipendente e spontaneo di venezuelani residenti per lo più al Sud d’Italia, alcuni studenti o lavoratori, altri trasferiti per amore e altri ancora italiani vissuti in Venezuela e figli di Italiani nati sempre lì, insomma venezuelani di nascita o di cuore.
Confidiamo nella vostra solidarietà e nel vostro buon senso, aiutateci a denunciare la violazione dei diritti umani che subisce il popolo venezuelano. I nostri fratelli venezuelani non possono essere abbandonati alla loro sorte mentre vengono oppressi con violenza del regime tirannico di Nicolas Maduro e Diosdado Cabello.

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