martedì 7 maggio 2013


Convenzione Americana sui Diritti Umani 
(Patto di San José)

Premessa
Gli stati americani firmatari della presente convenzione,
Riaffermando la loro intenzione di consolidare in questo emisfero, all’interno delle istituzioni democratiche, un sistema di libertà personale e di giustizia sociale basato sul rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo;

Riconoscendo che i diritti essenziali dell'uomo non siano derivati dal proprio essere cittadino di un certo stato, ma si fondano su attributi della persona umana, che è il motivo per giustificare la protezione internazionale, di una convenzione di rinforzo o integrando la protezione fornita dal diritto interno degli stati americani;

Considerando che tali principi sono stati sanciti nella Carta dell'Organizzazione degli Stati Americani, nella Dichiarazione Americana dei Diritti e Doveri dell'Uomo e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e che sono stati riaffermati in altri strumenti internazionali;

Affermando che, in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani può solo l'ideale dell'essere umano libero, esente dal timore e dal bisogno, se si creano le condizioni che permettano ad ognuno di godere dei propri diritti economici, sociali e culturali, così come i suoi diritti civili e politici, e

Giacché la Terza Conferenza Speciale Inter-Americana (Buenos Aires, 1967) ha approvato l'incorporazione alla propria Carta dell'Organizzazione di norme più ampie sui diritti economici, sociali ed educativi, e ha deliberato che una convenzione inter-americana sui diritti umani determinasse la struttura, la competenza e la procedura degli organi competenti in materia,

Hanno convenuto quanto segue:

PARTE I - OBBLIGHI DEGLI STATI 
E DIRITTI TUTELATI
CAPITOLO I - Obblighi generali

Articolo 1. Obbligo di rispettare i diritti

1. Gli Stati Parti alla presente Convenzione s’impegnano a rispettare i diritti e le libertà riconosciuti nel presente documento e per garantire il pieno e libero esercizio di tutte le persone soggette alla loro giurisdizione, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altro genere, origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

L’attuale regime, illegittimo (dal 10 gennaio 2013) e abusivo, non rispetta i diritti dell'opposizione e ha raggiunto gravissime proporzioni nelle persecuzioni politiche. 
Si parla di oppositori assassinati. 
Questa strada iniziata già da Chávez durante il suo mandato ha raggiunto dimensioni assurde, senza che vi sia giustizia alcuna per i perseguitati.

• oggi si trovano ancora reclusi 20 prigionieri politici in Venezuela, nei ultimi 14 anni la media è di 180 prigionieri politici, alcuni sono stati liberati, altri sono agli arresti domiciliari, vivono in condizioni precarie, molti di loro soffrono di gravi malattie;

alcuni prigionieri politici del regime
Elenco degli attuali prigionieri politici in ordine cronologico
(aggiornata 28/01/2013)

2003
1. Agente (PM) Erasmo Bolívar. Funzionario della Polizia Metropolitana. Luogo di reclusione: Carcere di Ramo Verde. Los Teques
2. Dtgd (PM) Luis Molina Cerrada. Funzionario della Polizia Metropolitana. Luogo di reclusione: Carcere di Ramo Verde. Los Teques
3. C/1ro (PM) Arube Pérez Salazar. Funzionario della Polizia Metropolitana. Luogo di reclusione: Carcere di Ramo Verde. Los Teques
4. Sub Comandante 
(PM) Marco Hurtado. Funzionario della Polizia Metropolitana. Luogo di reclusione: Carcere di Ramo Verde. Los Teques
5. (PM) Héctor Rovain. Funzionario della Polizia Metropolitana. Luogo di reclusione: Carcere di Ramo Verde. Los Teques
6. Gregory Umanés. Luogo di reclusione: San Juan de los Morros
7. Luis Chácin. Luogo di reclusione: Penitenziario de La Planta. Caracas
2004
8. Juan Bautista Guevara Pérez. Luogo di reclusione: SEBIN (prima Disip)
9. Ivan Simonovis. Luogo di reclusione: SEBIN (prima Disip) Ponte Llaguno
10. Otoniel José Guevara. Luogo di reclusione: SEBIN (prima Disip)
11. Rolando Jesús Guevara. Luogo di reclusione: SEBIN (prima Disip)
2009
12.- María Lourdes Afiuni Mora. (Dal 2/2/2011 arresti domiciliari)  approfondisci 
2010
13.- MaestreT3 César Medina Gómez. Luogo di reclusione: Polizia di Charallave, Miranda
2011
14.- Carlos Zorrilla. Luogo di reclusione: Carcere di Barinas
2012
15.- Mayor del Ejército (R) Milton Revilla Soto. Luogo di reclusione: Ramo Verde
16.- Colonello Guardia Nacional José de Jesús Gamez Bustamante. Luogo di reclusione: Ramo Verde

Prigionieri politici in condizione di evasi
In vie pacifiche dal Carcere di Ramo Verde il 17 agosto 2006, furono sentenziati:
1.- Colonello della Guardia Nacional Jesús Faría (agosto 2006)
2.- Colonnello dell’Esercito Darío Faría (agosto 2006)
3.- Capitano dell’Esercito Rafael Angel Faría (agosto 2006)
4.- Carlos Ortega (agosto 2006)
5.- Nixon Moreno 
(Era nella Nunziatura Apostolica)

Esiliati politici  >>leggi
Rafael Poleo
Patricia Poleo
Freddy Machado
Alejandro Marcano
Roger Vivas
Elio Aponte
Carlos Ortega
Nixon Moreno
Manuel Rosales
Oscar Pérez
Dario Farias Rodríguez
Jesús González Farias Rodriguez
Rafael Angel Farias
Enrique Medina Gómez
Héctor Ramírez Pérez
Hector González González
Henry Lopez Sisco
Leonardo Carrero Araujo
Juan Carlos Villalobos Franchi
Yeniré Montecon Oran
Carlos Blondell Tineo
Henry Lugo Peña
Pedro Pereira Olivares
Domingo Santana Gómez
Antonio Ramón Semprún
Jael Contreras Rangel
José Ramón Salas La Riva
Manuel Antonio Ramírez
Ivan Enrique Rojas López
Hersomino José Peréz Rivero
Juan Diaz Castillo
Pedro Flores Rivero
Antonio José Rios Rojas
Carlos Eloy Rodriguez
Henry Gustavo Clement Blanco
Isaac Ramón Solórzano Guerrero
José Antonio Colina Pulido
German Rodolfo Válera Lopez
Freddy José Aguelles León
Cesar Medina Gómez
Yucepe Jhon Piliery Carmona
Javier Nieto Quintero
Joaquin Chaffadet Ramos
Rafael Damiani Bustillo
Helene Villalonga
Vicente Pugliese
Gisela Parra
Juan Fernández
Vilma E. Petrash
Freddy Arguelles Leon
Eligio Cedeño
Rosendo Betancourt
Guillermo Zuloaga
Carlos Fernández
Guillermo Zuloaga Siso
Nelson Mezerhane

• I militari sotto ordini superiori procedono all’attacco e la tortura verso manifestanti pacifici in gran parte giovani;



• il regime autorizza e fornisce delle armi a assassini e bulli per attaccare cittadini innocenti maltrattati solo per essere contro;


Il Sindaco di Maturin, José Maicavares, conduce e dirige i teppisti in moto il giorno delle elezioni presidenziali senza obiezioni da parte delle forze dell’ordine

• la proprietà privata è spesso distrutta dai teppisti chavistas, i colpevoli non sono mai stati penalizzati, anzi, è noto che il regime paga criminali per fare queste azioni, e che il socialismo del secolo XXI promuove la sostituzione di essa con la Proprietà Sociale;




• rapimenti e perfino omicidi per motivi politici, personaggi riconoscibili è sempre più comune, dipendenti pubblici, artisti e civili sono nella mira dei licenziamenti e abusi;

JUAN ARANDA, membro attivo del Comando Simon Bolivar ucciso il 8 aprile 2013 dopo che si conclude l'atto per la campagna presidenziale del 14 Aprile 2013

Deputati oppositori aggrediti per non riconoscere a Nicolás Maduro como Presidente
Laureano Márquez, comico oppositore, rapito e minacciato
dopo aver partecipato a un atto pubblico

Gettano gas lacrimogeni nel corso di uno spettacolo di un'artista di opposizione presso l'Aula Magna, UCV

Francisco Narvaez, figura politica, viene attaccato mentre assisteva al suo seggio elettorale il 14 aprile

2. Ai fini della presente Convenzione, persona è ogni essere umano.

Articolo 2. Obbligo di Adottare Disposizioni di Diritto Interno

Se l'esercizio dei diritti e delle libertà di cui all'articolo 1 non sia già garantita da disposizioni di legge o altro, gli Stati parti si impegnano ad adottare, conformemente alle loro procedure costituzionali e con le disposizioni della presente Convenzione, i provvedimenti legislativi o altre misure che possono risultare necessarie per dare effetto a tali diritti e libertà.

CAPITOLO II – Diritti Civili e Politici

Articolo 3. Diritto al Riconoscimento della Personalità Giuridica

Ogni individuo ha diritto al riconoscimento come persona di fronte alla legge.

Articolo 4. Diritto alla Vita

1. Ogni individuo ha diritto al rispetto della sua vita. Questo diritto deve essere protetto dalla legge e, in generale, dal momento del concepimento. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della vita.


queste sono le cifre Ufficiali, pubblicate dal Ministero degli Interni e Giustizia

In Venezuela la vita di un essere umano è praticamente priva di valore.
Da quando Chávez ha preso il potere. Il tasso di omicidi è cresciuto del 400% nelle. 
Di 4.550 omicidi nel 1998 siamo andati a 21.692 nel 2012.

2. Nei paesi che non hanno abolito la pena di morte, può essere imposta per i reati più gravi, nel compimento di una sentenza esecutoria, dettata da un tribunale competente e in base ad una legge che preveda tale punizione, promossa prima dell’attuazione del reato.

3. Non si ripristinerà la pena di morte negli Stati che l'hanno abolita.

4. In nessun caso si può applicare la pena di morte per reati politici o relativi ai politici.
5. Non sarà imposta la pena di morte a persone che al momento della commissione del reato, fossero minorenni o con più di settant'anni, né può essere applicata a donne durante la gravidanza.

6. Ogni condannato a morte ha il diritto di chiedere l'amnistia, la grazia o la commutazione della pena, che può essere concesso in tutti i casi. Non è possibile applicare la pena di morte, mentre la petizione è in attesa della decisione dell'autorità competente.


Venezuela, da quando Chávez ha assunto il potere nel 1999, è diventato uno dei paesi più pericolosi in America Latina senza maggiori interventi - detenzione e punizione dei colpevoli - da parte dello stato e le istituzioni responsabili di regolare la sicurezza dei cittadini.
Paradossalmente riempie di armi a civili e li fa diventare teppisti per sottomettere alla nazione a un perenne clima di timore e conflitto.

  Articolo 5. Diritto all'Integrità Personale

1. Ogni individuo ha diritto al rispetto del proprio benessere fisico, mentale e morale.

2. Nessun individuo potrà essere sottoposto a torture o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Ogni persona privata della libertà deve essere trattato con il rispetto dovuto alla dignità della persona umana.


3. La pena non può trascendere alla persona del delinquente.

4. I processati sono separati dai detenuti condannati, tranne casi eccezionali, e saranno sottoposti ad un trattamento adeguato alla loro condizione di persone non condannate.

In Venezuela, il regime assassino, senza mandato, cattura e imprigiona in cella comune dove si è esposti ad ogni tipo di abuso, senza mai aprire un processo penale e la vita dei prigionieri è speso in condizioni disumane fino alla morte per malattia oppure vengono uccisi da altri detenuti. Ci sono un sacco di casi in cui gli imputati non hanno nemmeno denunce formali.

5. Quando i minori dovranno essere processati, saranno separati dagli adulti e portati davanti a tribunali specializzati, il più rapidamente possibile.

6. La privazione della libertà deve avere come obiettivo essenziale la riforma e il riadattamento sociale dei detenuti.

Nelle carceri venezuelane, dove ci sono le pistole, le droghe e i soldi a palate, l’individuo non può essere riformato o riabilitato, esse non fanno altro che addestrarlo ad essere più delinquente.


... continua

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