mercoledì 8 maggio 2013

Le elezioni non valide in Venezuela


Le elezioni del 14 aprile 2013 in Venezuela non hanno nessuna validità. Non erano elezioni democratiche. Il processo elettorale non era giusto, libero, equo, sicuro né trasparente. Era viziato fin dall'inizio dall'opportunismo che ha esercitato governo attuale e le irregolarità (oltre 3.000) nelle elezioni. Il governo Maduro è illegittimo. Come al solito, in fase pre-elettorale ha prevalso l'opportunismo del goberno. E' stato osservato nell'abuso di risorse statali per le spese della campagna e propaganda ufficiale, un chiaro aumento di patronato, donazioni e inaugurazione di opere e servizi sociali. Inoltre è stato visto nella manipolazione dei media dello Stato, che ha utilizzato i loro spazi e canali ufficiali per trasmettere propaganda chavista, in pro della candidatura di Maduro, ignorando, denigrando e squalificando la candidatura di Capriles, così come l'intimidazione ai candidati e media indipendenti. Né il CNE né la contraloria Generale hanno sanzionato tale violazione alla Costituzione e le leggi elettorali.

Il giorno dell'elezioni, il comando di Capriles e varie organizzazioni indipendenti identificarono numerose e cruciali irregolarità. Tra le più significative sono la presenza in più di 1.000 centri di addetti al chavismo intimidando elettori o assistendo il voto. più 700 seggi elettorali hanno riferito l'espulsione testimoni -facilitando il voto assistito e impedendo alla opposizione di sorvegliare il processo, la trasmissione dei dati e revisione post-elettorale. Numerosi casi sono stati riportati dove nel atto di sondaggio c'erano più elettori rispetto a quelli registrati nell'elenco dei quaderni (tabella standard), oltre a numerosi episodi di non conformità procedure, la violenza e l'ostruzione della verifica. Inculso il registro elettorale non è stata oggetto di revisione contabile dal 2008 e conteneva circa 50 000 elettori supplementari.
leggi il dossier (spagnolo)
Un'altra irregolarità corrisponde alla velocità insolita con la quale ha proclamato e giurato a Maduro, accompagnato da un riconoscimento precipitato dei paesi della UNASUR e ALBA. L'assenza di autentiche missioni di osservazione elettorale, come la OEA e l'Unione europea è stato un'altra grave irregolarità. Le missioni di "accompagnamento" di UNASUR non hanno alcuna indipendenza.
D'altra parte, ci sono anche i rapporti che indican che si tratta di un sistema è bidirezionale, cioè, che la trasmizione dei dati non è solo dalle macchine al centro di conteggio, ma anche in grado di inviare i dati alle macchine di origine sconosciuto. Uno studio delle elezioni del 2004 e del 2012 ha evidenziato questa possibilità, individuando irregolarità statistiche nei risultati. La stampa ha anche riferito che, secondo gli esperti con una profonda conoscenza del sistema, ci sono reti interne segrete che permettono al comando di campagna del Chavismo di conoscere che sta accadendo in tempo reale durante il processo, tra cui chi e quanti hanno o non hanno votato, quanti voti hanno i candidati, ecc., informazioni permettendo la mobilitazione delle risorse e votanti a seconda del caso.


Sembra che il "miglior sistema al mondo", come lo chiamava imprudentemente Jimmy Carter, ha dopo tutto una gran vulnerabilità. Il problema non è il sistema, che in sé è moderno e sofisticato, ma le autorità elettorali, il cui comportamento non ispira fiducia nella metà del universo elettorale e l'opposizione. Un sistema meno sofisticato come quello paraguaiano non genera cosi tante domande, perche c'è fiducia nelle autorità elettorali.

La varietà, la gravità e la portata di tali irregolarità possono creare sospetti sulla validità del processo elettorale e validare le richieste dell'opposizione di una verifica rigorosa dei seggi mancanti (46%). Inoltre, lo stretto margine di vittoria affermato per Maduro (225.000 voti) giustifica la denuncia e la sospensione del riconoscimento da parte di Capriles, giustifica anche l'impugnazione delle elezioni.

Tuttavia, le autorità elettorali hanno detto che il "risultato è irreversibile", e che è impossibile controllare i quaderni elettorali, quando i leader chavisti sanno che è possibile e necessario per una corretta revisione. Tale atteggiamento arrogante crea solo più diffidenza e conferma che il problema non e nell'automatizzazione, ma nelle autorità che gestiscono il processo. L'opposizione ha deciso di non partecipare alla revisione senza i quaderni.

José Miguel Insulza
 Il auto-colpo di stato, l'opportunismo e le irregolarità elettorali, il rifiuto a fare una verifica adeguata, così come le minacce e la persecuzione politica di leader dell'opposizione e funzionari che hanno votato per questa opzione, violano palesemente la Costituzione Bolivariana e le leggi elettorali. Erode soppratutto l'ordine della democrazia venezuelana, contravvengono le clausole democratiche della CELAC, il Mercosur e Unasur e la Carta Democratica dell'OEA, compromette l'impegno espresso da i membri per esercitare, promuovere e difendere la democrazia rappresentativa collettivamente. Nonostante questo, però, la comunità inter-americana delle democrazie non ha messo in discussione o condannato pubblicamente questo insulto alla democrazia. Anche se il Canada, Stati Uniti, Paraguay e l'Unione europea non hanno riconosciuto Maduro e hanno chiesto di effettuare la revisione. Il Segretario Generale della OEA dovrebbe essere il primo interessato a fare una chiamata in tal senso.

Fonte:
Ph.D. Rubèn M. Perina - Ex funzionario della OEA e responsabile de diverse missioni di monitoraggio elettorale . Docente presso le università di Georgetown e George Washington

 

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